Nascita e origini. L’importanza di distinguersi

Gli stemmi sono da sempre dei simboli destinati a identificare con immediatezza il suo possessore. Che si tratti di una famiglia, di una ditta, come pure di un’amministrazione comunale, gli stemmi hanno tutti la funzione di identificare chi ne è il titolare. Nel caso dei comuni, in particolare, lo scopo principale dello stemma è quello di richiamare immediatamente il luogo cui ci si riferisce.

L’importanza dell’araldica civica, inoltre, è talmente importante che da secoli essa viene normata e tutelata al fine di evitare confusioni tra paesi, se non addirittura appropriazioni indebite. Una prassi che continua anche oggi nel mondo commerciale, con le ditte creatrici dei prodotti innovativi che tutelano i propri marchi registrandoli. Gli stemmi hanno sempre un loro preciso significato. Alcune volte assolutamente esplicito, altre più nascosto, ma sempre legato a una caratteristica specifica.

La storia di uno stemma comunale va detto che contribuisce anche a comprendere meglio il paese. L'elemento grafico è infatti rappresentativo dell'identità stessa del Comune, ed è talmente importante da essere riconosciuto con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previo parere della competente Consulta araldica e relativo regolamento di esecuzione.

La ricerca

Un ampio carteggio conservato nell’Archivio comunale pasturanese testimonia la lunga, tortuosa e complicata trafila che l’Amministrazione comunale ha seguito in quasi trent’anni, per potersi fregiare di stemma e gonfalone. Il tutto ha avuto inizio nel 1971, quando l’allora sindaco Pasquale Becchi così scriveva allo Studio araldico di Genova:

Questa Amministrazione comunale è intenzionata a voler dotare il Comune di un proprio Stemma Civico, legalmente riconosciuto. Si fa presente che presso la Sacrestia della Chiesa Parrocchiale è stato rinvenuto uno stemma, che, a detta degli anziani del paese e dello stesso Parroco, era un tempo lo Stemma civico. Agli atti d'archivio di questo Comune non appare mai né questo stemma né altro da cui possa desumersi che il Comune un tempo avesse un proprio Stemma Civico.


Ottenendo da parte dello Studio araldico di Genova la seguente risposta, dopo aver svolto approfondite indagini:

All'Archivio di Stato di Torino dove non è stato possibile reperire lo stemma relativo e dalla Biblioteca civica di Torino che non si ha alcun motivo di variare essendo legati alla tradizione ed alle ragioni storiche del Comune di Pasturana.

L’origine dello stemma

Ma da dove proviene lo stemma cui fa riferimento il sindaco Becchi? Lo si apprende grazie a una dettagliatissima descrizione della chiesa e dei locali di proprietà, redatta dall’arciprete Angelo Baldi, parroco a Pasturana nel 1921, in occasione della visita Pastorale di monsignor Giosuè Signori, vescovo di Alessandria. In quell’occasione don Baldi annotava infatti:

Nella parte a nord, attigua al campanile, si aprono i due ingressi (mediato ed immediato) al campanile stesso: (quello mediato conduce anche sul pulpito): nello spazio tra questi due ingressi vi è un altro stretto armadio nello stesso stile del precedente: è sormontato da una targa o cimasa su cui è scolpito uno stemma: sotto di questa targa è scolpito: 1788 Archip. Bianchi.

Pare quindi probabile che lo stemma ritrovato nella sacrestia pasturanese negli anni Ottanta del Novecento (andato purtroppo perduto) sia lo stemma araldico dell’arciprete Bianchi, che era quindi un nobile. Proprio lo stemma dell’arciprete è stato individuato per rappresentare il Comune di Pasturana.

Don Ercole Bianchi

I libri più antichi della nostra parrocchia sono gli atti di battesimo: antichi volumi stretti e lunghi, fittamente scritti a mano. Nella prima pagina vi è una nota a firma di padre Francesco Malvino:

La guerra e il saccheggio delli Russi Tedeschi del 1799 lì 15 di agosto venendo il 16, con altri saccheggi posteriori de francesi hanno abbrucciato e dissipato gli antichi libri parrocchiali delli arcipreti Ributti, Parmeggiani, Busseti, Guasconi et hanno rovinato tutte le suppellettili, e vasi sacri della chiesa parrocchiale e della Confraternita ciò fu al tempo del sig. Arciprete Bianchi.

Padre Malvino si riferiva sicuramente all’evento militare più rilevante della nostra storia locale, vissuto direttamente da don Bianchi, ossia “La battaglia di Novi”, che si svolse in molte delle sue fasi salienti proprio attorno alla chiesa e alla parrocchia, sulla scalinata ancora in ottime condizioni che conduce fuori Pasturana, denominata “u sé”.

Finalmente lo stemma

Queste, in definitiva, le indicazioni emanate dallo Studio araldico e consulenza legale nobiliare del conte Adriano Guelfi Camajani di Genova, su quali debbano essere le caratteristiche dello stemma e del gonfalone del Comune di Pasturana, concessi con proprio decreto in data 3 gennaio 1989, dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, al sindaco pro tempore di Pasturana Gianfranco Bergaglio:

Pertanto, si blasonerà d'azzurro, alle due torrette di rosso, chiuse finestrate e coperte di nero, unite brevi cortine di muro, queste sostenenti il cancello di legno al naturale, centrale, formato da due montanti, cinque aste, tre traverse, la traversa superiore curvilinea, e cimata da sette sferette dello stesso, il tutto fondato sulla pianura di argento e sormontato dalla colomba di argento, rivoltata, volante in sbarra, recante nel becco il ramoscello di ulivo di verde, posto in sbarra. Ornamenti esteriori da Comune.


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